Luoghi storici in Sardegna: il nuraghe

Il nuraghe: un emblema della Sardegna
Il nuraghe, un monumento di pietra che, per dimensioni e conservazioni non ha eguali in tutto il Mediterraneo Occidentale, è senza alcun dubbio uno degli emblemi della Sardegna.
Questo succede perché in Sardegna la presenza dei nuraghi è di uno ogni tre chilometri quadrati. Dall’ultimo censimento, risultano tra i 7000 e gli 8000 e possiamo ipotizzare che nell’antichità il territorio fosse disseminato di oltre 20000 torri, di varie dimensioni e complessità architettoniche.
Per quanto riguarda il nome, ci sono diverse teorie.
L’origine del nome
Quella maggiormente condivisa attribuisce alla radice nur– il significato sia di “mucchio” sia di “cavità”, che in sostanza è la descrizione dello stesso nuraghe: un mucchio di pietre con una cavità al centro.
Un’altra ipotesi invece rimanderebbe alla radice fenicia nur- che significa “fuoco”, a indicare quindi una dimora del fuoco o un tempio del fuoco, in relazione a presunti riti. Se infatti vi posizionate all’interno della camera chiusa di un nuraghe e bruciate un foglio di giornale, questo verrà risucchiato verso l’alto dalla gigantesca cappa megalitica, esattamente come succede al fumo di un camino.
Edifici complessi con una funzione misteriosa
È proprio la loro funzione il mistero più grande che i nuraghi costituiscono.
Erano delle fortezze militari? Dei templi? O degli osservatori astronomici?
Per tanto tempo si è pensato che avessero una funzione militare, in quanto ogni nuraghe è a vista rispetto al successivo, può comunicare attraverso il fuoco e quindi difendere la popolazione. Ma è difficile credere che edifici così complessi avessero un solo scopo nella vita dei nuragici.
Una teoria recente infatti, vede il nuraghe come un tempio religioso destinato al culto dei morti. Questo per via di alcuni ritrovamenti ossei all’interno.
Un’altra ipotesi, vedrebbe questi monumenti come osservatori astronomici disposti secondo criteri solari, lunari e astrali.
Infatti, gli ingressi di molte torri sono rivolti agli azimut di alba e tramonto di stelle particolarmente luminose come Sirio e Rigel. Altri invece verso la costellazione della Croce del Sud e del Centauro; queste ultime si pensa fossero molto importi per le civiltà che un tempo vivevano nel Mediterraneo, in quanto sarebbero state la sede delle divinità curative e venerate anche dalle popolazioni nuragiche.
Inutile dire che queste misteriose costruzioni hanno emanato il loro fascino per migliaia di anni sulle popolazioni del territorio e su tanti studiosi e appassionati di arte e storia.
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