Sardinian landscapes

Quando si pensa alla Sardegna viene subito in mente il mare: limpido, trasparente, cristallino ma l’isola sfugge a ogni classificazione e sembra voglia spiazzare chi viene da fuori, quasi a volersi nascondere, per orgoglio e pudore innato.

Così può capitare di incontrare personaggi famosi nelle spiagge più rinomate ed affollate, ma può anche capitare di non incontrare anima viva per chilometri attraverso le montagne.

Oppure ancora chi scende a esplorare i fondali marini e chi si arrampica su pareti mozzafiato.

Poco oltre troviamo la Mediterranean scrub, il profumo oleoso del lentisco e del ginepro, le intense fragranze del cisto e del mirto, gli olivi, the corbezzoli e le generose querce da sughero.

La meraviglia cresce man mano che ci si spinge all’interno e si scopre un mondo fatto di coni di pietra con il collo spezzato, torri circolari e preistoriche che raccontano di un tempo passato e pieno di mistero, luoghi di culto megalitici, tombe di giganti and case di fate che rievocano miti e leggende di una terra severa ma mai avara.

In un susseguirsi di colline e altipiani, tesori archeologici e verdi troviamo la Marmilla, uno spicchio di Sardegna inaspettato, scrigno di una cultura millenaria e di tesori che caratterizzano il paesaggio.

Il nome, sorridente e musicale, non ha origini certe, ma si riconduce alla sinuosa morfologia della zona costellata da paludi, simili per l’appunto a mille mari che la caratterizzavano nei tempi antichi.

Oggi è formata da solitari altipiani e un susseguirsi di colline, ma sono le giare, gli altipiani basaltici di origine vulcanica a dare il meglio per belvedere e ricchezze naturali. Tranne che per qualche rara fattoria, sembrano disabitate e mantengono l’atmosfera di luogo isolato, quasi magico che probabilmente ha sempre avuto, dai tempi più remoti.

Le loro pareti anticamente inaccessibili e la loro morfologia a carattere difensivo ha indotto a credere che venissero usate come fortezze per fronteggiare le invasioni puniche e romane.

Ne disegnano l’ambiente verdi scarpate, foreste di sughere e un alternarsi di macchia mediterranea, prateria e garriga (tipica vegetazione dei terreni rocciosi del mediterraneo) disseminate di laghetti di acqua piovana dove si abbevera la fauna locale, fauna straordinaria, troviamo infatti i cavallini sardi che pascolano liberi e in branco.

Quando soffia il maestrale forte questi affascinanti animali si ritirano nella macchia ed è molto difficile rintracciarli.

Oltre la giara di Gesturi, la più grande in Sardegna, abbiamo a circa otto chilometri quella di Siddi, alta 357 metri, dove si può fare trekking sulle tracce di 17 monumenti nuragici, tra cui la tomba dei giganti: Sa Domu e S’Orcu, quella conservata meglio nell’isola e il protonuraghe Sa Fogaia.

Si possono ammirare veri e propri giacimenti di ossidiana che affiorano dalle rocce e si può imparare a riconoscere la flora dell’altopiano, ricoperto da boschi di lecci e macchia mediterranea con centinaia di specie botaniche diverse tra cui muschi licheni e orchidee selvatiche.

Se vuoi ammirare i paesaggi della Sardegna, le giare e le praterie di macchia mediterranea, scrivici e richiedi un tour personalizzato!